Covid-19 sabato, febbraio 22, 2020 Commento: 0

Il coronavirus

Da tempo ormai sentiamo parlare, attraverso i media, della polmonite da nuovo Coronavirus, patologia sviluppatasi in Cina e diffusasi recentemente (nel momento in cui si scrive) anche nel nostro Paese. Cerchiamo quindi di saperne di più

Innanzitutto, quando si parla di Coronavirus ci si riferisce ad una famiglia di virus in grado di causare malattie come comuni raffreddori, ma anche Sars (sindrome respiratoria acuta grave) e Mers (sindrome respiratoria mediorientale). Il virus individuato per la prima volta in Cina è denominato Covid-19 è un nuovo ceppo di Coronavirus, mai riscontrato prima nell'essere umano. 

I sintomi

Dipendono dal tipo di virus, ma i più comuni comprendono difficoltà respiratorie, febbre, tosse, nonchè polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e, se non adeguatamente, anche la morte. Spesso e volentieri quindi, almeno al momento della manifestazione dei primi sintomi, possono essere facilmente scambiati per quelli una semplice influenza

Ma allora qual è la differenza rispetto a questa patologia tipicamente invernale?

Nonostante i sintomi siano effettivamente molto simili, si tratta pur sempre di virus differenti. Nello specifico, per diagnosticare il Coronavirus e le sue complicanze è necessario un esame di laboratorio specifico, l'unico modo per accertarne la presenza.

Come si trasmette?

La forma di trasmissione più comune del Covid-19 è il contatto diretto con persone malate. Il virus infatti si trova nelle goccioline di saliva emesse ad esempio con uno starnuto o tossendo. Ancora, si può contrarre il virus toccando le mani contaminate (non ancora lavate) naso, occhi e bocca. Sembra che le persone anziane e/o con malattie preesistenti (asma, malattie cardiache, ecc...) siano più vulnerabili. 

                                             

 

Quanto dura l'incubazione?

Solitamente, il periodo che intercorre tra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clini varia attualmente tra i 2 e gli 11 giorni, fino ad un massimo di 14.

Come si cura?

Attualmente non esiste un vaccino, trattandosi appunto di una forma di Coronavirus scoperta solo nel dicembre 2019. Normalmente, per sviluppare un vaccino occorre attendere dai 12 ai  18 mesi. Consiglio utile tuttavia è quello di NON ASSUMERE antibiotici o altri farmaci senza prescrizione da parte del proprio medico curante. In particolare, l'utilizzo scorretto di antibiotici rischia di creare resistenza a quelle stesse sostanze per il futuro. 

E allora che si può fare?

La soluzione migliore è la prevenzione: innanzitutto è bene tenersi informati sulla diffusione dell'epidemia e adottare misure di protezione personale. Ideale è il lavaggio frequente delle mani con acqua calda e sapone (almeno 40 secondo per sessione di lavaggio). In mancanza, è possibile utilizzare un gel a base alcolica. Ancora, si consigli di tossire o starnutire non sulle mani, ma nel gomito, così da non contaminare persone o cose. Ancora meglio, utilizzare fazzoletti usa e getta. Inoltre, si ricorda di non toccarsi il viso prima di aver disinfettato le mani ed evitare il contatto con persone che tossiscano, starnutiscano o che abbiano la febbre

Le mascherine possono essere utili?

L'Oms raccomanda di usare le mascherine solo se si assiste una persona malata o se si sospetta di aver contratto il nuovo Coronavirus. In particolare, il Ministero suggerisce di lavare le mani con acqua calda e sapone, far aderire la mascherina stessa a bocca e naso, evitare di toccarla mentre la si indossa (e nel caso, lavarsi le mani), sostituirla quando diventa umida.

Per toglierla, la si deve prendere dall'elastico senza toccare la parte anteriore . Deve poi essere gettata subito in un sacchetto chiuso e soprattutto dobbiamo lavarci le mani immediatamente dopo averla buttata via.  

                                                           

 

I rischi per chi viaggia

Secondo fonti autorevoli, la diffusione è più facile se ci si trova in luoghi chiusi. Si sconsiglia quindi di intraprendere viaggi, soprattutto nelle zone considerate a rischio. In particolare, è meglio non frequentare stazioni o aereoporti. Se è proprio necessario muoversi, soprattutto se verso la Cina o altri Paesi con casi di contagio, è meglio vaccinarsi contro l'influenza stagionale almeno due settimane prima, evitare i mercati di animali vivi e prodotti alimentari freschi di origine animale

Sfatiamo alcuni miti

Non ci sono prove che i nostri animali domestici possano essere infettati. Tuttavia è sempre consigliato lavarsi le mani dopo averli toccati, per proteggersi da altri batteri comuni. Inoltre, non è pericoloso ricevere pacchi dalla Cina, come affermato dalla stessa Oms.

Se credo di aver contratto il virus o sono sono stato a contatto con persone malate, cosa devo fare?

Restare in casa. Non recarsi al pronto soccorso, se è confermata la presenza del Coronavirus si rischia di infettare altre persone e diffondere la malattia. Il Ministero ha creato l'apposito numero gratuito di emergenza, il 1500. Sarà chi di dovere ad inviare presso la propria abitazione i sanitari addetti all'effettuazione dei test. 

                                                 

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