Covid-19 venerdì, maggio 22, 2020 Commento: 0

Come reagiscono la nostra mente e la nostra psiche al Covid-19 - PARTE 1

Il Covid-19 fa parte delle nostre vite ormai da mesi (al momento in cui si scrive), e questo ha provocato conseguenze importanti non solo sul nostro stile di vita e sulle nostre abitudini, ma anche sulla nostra salute psicofisica. Ecco alcuni utili consigli per superare i momenti più bui

Con l'arrivo del Covid-19 a febbraio, le nostre vite hanno subito una cambiamento radicale: ci siamo dovuti rinchiudere in casa, lontani da parenti e amici, potendo uscire solo in caso di estrema necessità e per poco tempo. Smart-working (a chi è andata bene), bambini sempre in casa e incertezza per il futuro hanno fatto il resto. I nostri meccanismi comportamentali e mentali di difesa non sono stati in grado di aiutarci: il Covid-19 è un nemico sconosciuto, e la pandemia che stiamo affrontando non assomiglia a nulla di quanto sperimentato prima. In questo periodo quindi è normale sentirsi smarriti, impauriti e ansioni. Vediamo quindi di porci qualche domanda sulla situazione attuale.

Quali sono le principali conseguenze di questo stress senza precedenti?

Una situazione come questa induce rabbia, paura, abuso di sostanze e un disturbo acuto da stress post-traumatico, ai quali contribuiscono la perdita delle risorse finanziarie, la difficoltà di reperire i rifornimenti di base, la durata della quarantena. Anche l'eccesso di informazioni non aiuta: sicuramente i media svolgono un ruolo importante per la diffusione e la conoscenza di notizie e informazioni. Tuttavia possono al tempo stesso incrementare i nostri problemi a causa della c.d. infodemia, cioè il sovraccarico di informazioni vere, false, incerte. Il fatto poi che le persone ne parlino ingigantisce ancora di più il fenomeno. Una periodo decisamente non facile da gestire, sopratutto se si considera che i sintomi dello stress post-traumatico durano a lungo, anche a quarantena finita, e che l'impatto maggiore lo subisce chi ha pregressi problemi psichiatrici e gli operatori sul campo. 

                                                                            

Quali disturbi nascono dalla nostra mente?

I più comuni sono:

-PAURA: sentimento antico di protezione e percezione di un rischio per la propria vita. Determina la sensazione di non poter individuare il nemico o l'aggressore simbolico

-ANSIA: percezione di un'idea minacciosa legata all'incapacità/impossibilità di mantenere il controllo. L'ansia può arrivare anche senza un pensiero preciso, semplicemente perchè la mente non riesce più a coordinarsi in modo positivo. La reazione psicologica è spesso affiancata da sensazioni fisiche, come tachicardia, nodo alla gola, perdita di controllo

-ANGOSCIA: diversa dall'ansia perchè riguarda una specifica visione della realtà. Si tratta di un vero e proprio stato doloroso, determinato dall'impossibilità di avere soluzioni immediate per situazioni problematiche

-RIFIUTO: fa parte di uno specifico comportamento, e riguarda generalmente i soggetti che non ascoltano e tendono a farsi un'idea egocentrica della realtà. E' legato alla sensazione di essere incapaci di affrontare una questione, dunque si tende a minimizzarla, semplificarla, mettere in dubbio la realtà stessa

-SOLITUDINE: si manifesta sia in chi vive veramente da solo, come gli anziani, i single o chi per lavoro è lontano dalla famiglia (solitudine fisica). Ma si può manifestare anche nei soggetti incapaci di gestire la propria autonomia, come gli adolescenti, abituati ad uscire e incontrarsi. In questo caso la solitudine è legata alla perdita di un'idea rassicurante della relazione (solitudine psicologica)

-CAOS EMOTIVO: è determinato da un sovraccarico di stati d'ansia e di angoscia, che produce un senso di confusione e perdita di lucidità, impedendo di orientare i propri pensieri in un'organizzazione razionale. E' una reazione incontrollata, ma è momentanea e spesso dovuta alla conseguenza della difficoltà di accettare condizioni di cambiamento improvviso. E la difficoltà in questione, spesso legata ad un pensiero troppo rigido, è la possibile scissione tra realtà e possibilità. Esempio: azioni irrazionali e scomposte, nervosismo, instabilità, stati patologici legati ad un pensiero rituale che si dirige verso un'unica realtà o paure spesso inesistenti. Nel caso della quarantena, tipici segnali sono la misurazione continua della febbre, l'aumento di ossessioni già presenti, controllo ossessivo di qualche gesto.

-OSSESSIONE o MANIA: il pensiero ossessivo serve per controllare stati di sofferenza e il dolore psicologico, l'ossessione o il rituale per impedire al dolore di avere di avere conseguenze devastanti che il soggetto non è in grado di controllare. In questi casi chi soffre di questi problemi tende a organizzazione al paura sia irrazionale che irragionevole, o a costruire un'idea distruttiva o negativa, con percorsi patologici mentali che impediscono un'azione o un comportamento che non prevede nessuna condizione di reale problematicità

-ATTACCHI DI PANICO: condizione patologica preesistente all'eventuale fattore scatenante, che può però riaffacciarsi ed accentuare la sua comparsa, o la ricaduta sopratutto di quei soggetti che pensavano di aver risolto il problema

                               

Cosa ha comportato l'essere costretti a modificare il nostro stile di vita?

La difficoltà principale è derivata da fatto di aver dovuto cambiare repentinamente (e non gradualmente) le nostre abitudini, anche quelle sbagliate. Chi sta bene fa più fatica di altri ad accettare di dover restare chiuso in casa. La reclusione forzata produce depressione, noia, astenia, paura, ansia e agitazione, a loro volta in grado di indebolire il sistema immunitario, favorendo l'insorgere di patologie. Le conseguenze sulla psiche poi, sono ancora più gravi. 

Spariscono infatti i c.d. "fattori di conforto", come amici, persone amate, il medico di famiglia, i gruppi religiosi e ricreativi, ecc... A questo si aggiungono le notizie dei social media e quelle trasmesse dalla televisione, in cui contenuto è praticamente sempre lo stesso: aggiornamento del numero dei nuovi casi, dei guariti e dei deceduti, l'imperativo #iorestoacasa e le conseguenze di un'eventuale trasgressione. Un contrasto fortissimo con la stessa natura umana. L'uomo è infatti un animale sociale, si nutre di rapporti con gli altri, e la privazione in questo senso acutizza l'ansia, risveglia gli attacchi di panico e la depressione, creando un circolo vizioso.

                                                                       

NEL PROSSIMO ARTICOLO: Chi sono i soggetti a rischio e come fare a superare questi problemi

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