News lunedì, giugno 10, 2019 Commento: 0

La mappatura dei nei

In estate è normale indossare abiti che lasciano scoperta la pelle, o sdraiarsi al sole per abbronzarsi. Tuttavia è necessario prestare attenzione ai nostri nei, attraverso un'adeguata mappatura. Si tratta di una tecnica essenziale per scoprire eventuali anomalie che potrebbero nascondere qualcosa di più grave, come i melanomi (tumori della pelle). Scopriamo quindi quando dobbiamo fare la mappatura dei nei e che cosa dobbiamo aspettarci

La mappatura dei nei è una tecnica che permette di tenere sotto controllo i nei, sopratutto quelli che destano maggiore preoccupazione e che potrebbero nascondere qualcosa di più pericoloso, come un tumore della pelle

Cosa prevede la mappatura dei nei?

La mappatura è resa possibile dalla memoria del computer utilizzato dal dermatologo. Attraverso il Dermoscopio Computerizzato, lo specialista può ingrandire il neo, evidenziando le fatture interne non visibili ad occhio nudo. Questa immagine viene poi trasmessa al computer, che la cataloga e la conserva in memoria insieme ai dati del paziente. In questo modo è molto semplice seguire l'evoluzione del neo, comparando nel tempo le sue immagini registrate. Spetterà però sempre al medico decidere se è il caso di asportare un neo o continuare nell'osservazione, ad esempio se ritiene che si è evoluto, trasformandosi in un rischio concreto. 

Ogni quanto tempo deve essere ripetuta e a che età si comincia?

La prima mappatura dovrebbe essere effettuata alla fine dello sviluppo adolescenziale, quindi con il compimento dei 18 anni, e si consiglia di ripeterla una volta all'anno. Anche se il paziente non presenta nevi che a rischio evolutivo verso il melanoma, è comunque importante effettuare la mappatura. Questo perchè i nei possono comparire a qualsiasi età, spesso senza accorgersene. 

Quali nei devono insospettire?

In passato si usava la tecnica dell'ABCD, ossia si suggeriva di controllare: Aspetto, Bordo, Colore e Dimensione. Tuttavia questa regola spesso non portava all'identificazione dei nei a rischio, ma solo a dei falsi allarmi. Oggi è molto più utilizzata la regola del Brutto Anatroccolo. In base a questa tecnica, osservando i nei essi dovrebbero apparire l'uno uguale all'altro. Se però se ne nota uno completamente diverso, appunto il Brutto Anatroccolo, questo potrebbe essere un neo a rischio e quindi è opportuno rivolgersi al medico. 

Ancora, spesso e volentieri ci si preoccupa dei sporgenti dalla pelle, voluminosi, di aspetto verrucoso e dal colore scuro. In realtà questi sono spesso del tutto benigni, al massimo rappresentano un problema estetico. Quelli di cui ci si deve preoccupare sono piatti, che stanno nel contesto della pelle, non palpabili.

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